CENTO MILIARDI DELLE VECCHIE LIRE, O POCO MENO.
Questa la somma
di denaro pubblico che nell’estate del 2017 la Banca Centrale sammarinese,
grazie anche alla compiacenza di un Decreto che il Governo ha emesso e poi
lasciato scadere dopo che l’operazione si è conclusa, ha investito in due
prodotti finanziari, emessi dallo stesso soggetto.
Cento miliardi di
vecchie lire, o quasi, di denaro pubblico (probabilmente la liquidità del
FONDISS portata in Banca Centrale pochi giorni prima), un operazione che
nemmeno se fosse stato previsto un investimento in obbligazioni della FIAT,
della Coca Cola o di un altro colosso multinazionale, sarebbe stato possibile
definire misurata e ragionevole. Alla faccia della diversificazione del rischio
come principio di sana e prudente gestione del denaro pubblico. Perché di
denaro pubblico si sta parlando, del denaro di tutti i sammarinesi; è con esso
che sono avvenuti i giocherelli di cui narra oggi la cronaca.
Tutto questo, al
netto dei conflitti di interesse esistenti tra il legale rappresentante della
società che ha emesso i titoli, che era moglie del Dott. Siotto, funzionario
della Vigilanza della BCSM; al netto dei legami indicibili che sarebbero, e
sono, emersi tra Savorelli, Siotto, Sommella da una parte, la società Advantage
Financial e Francesco Confuorti dall’altra. Per non parlare dei membri del CDA di
Cassa di Risparmio (quelli del bilancio con una perdita di oltre 500 milioni di
Euro ovvero i vecchi mille miliardi di lire) scelti con estrema perizia dal
Governo, poi dallo stesso governo defenestrati una volta arrecati i danni;
sempre senza che nei confronti dei colpevoli si sia mai compiuto alcun atto. Dicevamo,
erano stati scelti con attenzione dal Governo perché, parole testuali messe per
iscritto da un membro di Governo, erano: “tecnici
preparati, dopo anni di mala gestione” e “grazie alle modifiche statutarie da
noi volute, anche moralmente inattaccabili”. Viene naturale quindi
ricordare la famigerata mail dell’allora membro del CDA di Cassa, tale Dott.
Luigi Borri, che mise in copia conoscenza Francesco Confuorti, una comunicazione
con oggetto fatti riservatissimi e non divulgabili, pubblicata successivamente
da un media online. Allora ci venne “qualche” dubbio sull’integrità morale di
queste personalità; ma non al Governo no, mai, e neppure alla maggioranza.
E il Consiglio di
Amministrazione della Banca Centrale che faceva in tutto questo? La cronaca
giudiziaria ci lascia capire che tutto nasce da una denuncia effettuata dal
Vice Direttore, dal Collegio Sindacale e da un consigliere della BCSM. E gli
altri? Hanno vigilato oppure hanno avvallato l’operato compiuto per comprare
con il denaro pubblico quei titoli di dubbia consistenza ed emessi dagli amici
degli amici? Cento miliardi, o quasi.
Cosa fa il
Governo? Cosa ha fatto il Governo sino ad oggi? Quando l’opposizione già ad
inizio 2017 denunciava, anche alla Reggenza, l’esistenza di legami e rapporti
poco chiari tra i vertici di BCSM e certi personaggi, ripetutamente, per mesi,
smentiva categoricamente tutto, mettendo la testa sotto la sabbia forse per
evitare il problema di dover scontentare o isolare qualcuno nella maggioranza.
Oggi il problema
per il Governo è la fuga di notizie, il fatto che i media abbiamo pubblicato
stralci di documenti giudiziari. Il
Governo si concentra sulla natura dei documenti trapelati piuttosto che sul
loro contenuto, ignorando fatti sconvolgenti e spaventosi che fanno dubitare della
politica, la quale sembra mossa dall’esterno avendo adottato decreti,
emendamenti, piani per intervenire sul sistema bancario; tenendo conto anche e
soprattutto gli OdG promossi dell'opposizione e bocciati sistematicamente.
Chiedetevi se in
questi mesi, al posto di additare instancabilmente l’opposizione di
cospirazione, si fossero ascoltate seriamente le ragioni delle nostre
preoccupazioni, basate su atti e fatti certi. A nessuno dalla maggioranza è
venuto in mente di chiedere un tavolo riservato, di responsabilità, perché ci
si era accorti di fatti gravissimi, di presenze inquietanti che hanno inquinato
la BCSM, la Cassa di Risparmio e che ci chiediamo se ancora, cambiati certi
attori, l’inquinamento sia stato rimosso o certe dinamiche inquietanti siano
ancora, adesso, in essere.
Per queste
ragioni giudichiamo gravemente inadeguata l’azione condotta dal Governo e dalla
maggioranza che lo sostiene. Riteniamo che si debbano individuare le
responsabilità ed i responsabili politici; è il ruolo della politica e noi facciamo
politica. Le responsabilità penali le accerterà il Tribunale cui rivolgiamo il
nostro messaggio di sostegno e vicinanza. Noi chiediamo di discutere,
accertare, individuare le responsabilità politiche dell’accaduto e chiediamo senso
di responsabilità a questo Governo, un atto di trasparenza dovuto nei confronti
della cittadinanza, se ancora è capace di questa spinta di orgoglio e non ha
nulla da temere.
Da un anno denunciamo le stesse cose; riproponiamo quindi una commissione di inchiesta
per accertare la verità fino in fondo.
Ufficio Stampa PSD
San Marino, lì 17.05.18