San
Marino – Prima di Tutto ringrazia i cittadini che hanno condiviso la proposta dando
il voto il 20 novembre alla coalizione e ai partiti che la compongono. Il 42%
di consensi ricevuti è un buon risultato tenuto conto che a presentarsi a
questa tornata elettorale vi erano altre due coalizioni e due liste, con un
differenziale di consensi di San Marino Prima di Tutto del 30% di voti in più
rispetto alla seconda coalizione.
Lo
scenario che si è presentato è del tutto nuovo, infatti per la prima volta San
Marino affronterà un ballottaggio per la scelta della coalizione che dovrà
governare nella prossima legislatura. E’ evidente che la vittoria di San Marino
Prima di Tutto sarebbe più aderente alla preferenza popolare del primo turno.
Altrimenti, l’altra coalizione dal 30% del 20 novembre balzerebbe a circa il
60%, una cosa che fa pensare che l’attuale legge elettorale sia tutta da valutare.
La
Coalizione San Marino Prima di Tutto, composta da PDCS, PS, PSD, Sammarinesi,
riafferma il messaggio di ottimismo e di coesione e di condivisione delle
scelte strategiche e portanti per il Paese con le rappresentanze sociali ed
economiche e con il coinvolgimento diretto dei cittadini attraverso forme di
ascolto e l’utilizzo dello strumento del referendum confermativo su determinati
provvedimenti che riguardano le regole del gioco, come esplicitato nel
programma elettorale.
Le
priorità per il Paese non cambiano e sono lo sviluppo economico, la giustizia
sociale, la sicurezza dei cittadini nelle diverse forme. La costruzione delle
precondizioni per lo sviluppo che ci ha visto impegnati negli ultimi anni, con
un cambio totale di posizionamento internazionale di San Marino, oggi fuori da
tutte le black list e pienamente legittimato e rispettato, offre le condizioni
per innescare velocemente le politiche di sviluppo che passano per investimenti
pubblici e privati.
La
Coalizione San Marino Prima di Tutto, ha indicato le priorità di governo in una
agenda determinata nei temi e nei tempi che viene rilanciata e che vede
interventi chiari nell’ambito della semplificazione burocratica e legislativa
per togliere lacci e laccioli all’iniziativa economica, eliminazione del residuale
potere discrezionale, completamento dell’aggiornamento normativo per agganciare
opportunità sui mercati internazionali e quindi sviluppare economia e
occupazione.
La Coalizione San Marino Prima di
Tutto richiama i dettati del Manifesto politico
in cui è definito il metodo di governo che si intende utilizzare ed in
particolare si evidenziano due passaggi:
-
Questo momento richiede scelte capaci di rispondere prima di tutto
agli interessi generali dei cittadini e del paese che saranno basati su tre
principi: confronto e condivisione; equità, giustizia sociale e pari
opportunità; lotta agli sprechi e privilegi di pochi per garantire diritti a
tutta la comunità.
-
Metodo di governo: La politica del fare ed operare per obiettivi
richiedono un forte coordinamento nell’attività di governo affinché il lavoro
delle singole Segreterie di Stato sia integrato in un’azione complessiva
armonica. Si effettuerà un costante monitoraggio rispetto alla realizzazione
del programma con relazioni semestrali sullo stato della sua realizzazione da
pubblicare sul sito istituzionale, per un controllo costante da parte dei
cittadini che potranno porre quesiti e chiedere spiegazioni rispetto al fatto e
al non fatto.
-
Tempi per le riforme, indicate nel cronoprogramma. Questa
coalizione si impegna a confrontarsi sulle riforme strutturali del Paese, con
le istanze e le rappresentanze della società e a fornire un’adeguata
comunicazione del processo e delle proposte.
Nel
corso della conferenza stampa di oggi sono emersi alcuni punti che
sintetizziamo di seguito:
·
il ballottaggio mette a confronto due coalizioni tradizionali, noi
a differenza dei contendenti non facciamo ibridi, non scimmiottiamo programmi
altrui, non ci mettiamo la maschera e non vendiamo fumo
·
siamo qui per parlare al Paese e non al Palazzo; altri forse hanno
da comprare qualcuno? Nel Paese nessuno è in vendita
·
la coalizione avversaria rischia di farci rivedere un film già
visto nel 2012, quello dove per trovare un equilibrio nella coalizione si sacrificano
delle Segreterie di Stato senza valutare la conseguente diminuzione di
operatività dell’azione di governo
·
noi siamo per 10 segretari di Stato, con persone competenti, come
prevede la legge; dall’altra parte mancano sicuramente le competenze, più di 7
non ne hanno, e c’è il problema di equilibri interni
·
durante la campagna sono usciti con grande risalto propagandistico
alcuni sondaggi che ci davano addirittura fuori dal ballottaggio: ci
domandiamo: chi c’è dietro? Come sono stati finanziati?
·
La squadra di governo: i nostri partiti hanno degli Statuti da
rispettare, sono i nostri organismi democratici interni a dare le indicazioni:
non abbiamo un padrino che impone chi deve andare o no al governo
·
La Dc da mandare a casa? Quando uno non ha più idee, dice questo e
cade in banali contraddizioni. Morganti, ad esempio, è al governo ancora oggi
con la DC, e ne ha condiviso le scelte negli ultimi quattro anni.