A RISCHIO PRESENZA IN CGG DELLE
DONNE
“A 70 anni dal suffragio universale
si può veramente affermare che nel nostro paese vi sia parità tra uomo e donna?
Mi sento di dire che, nonostante i tanti passi avanti, di strada da fare ce n’è
ancora molta”; lo ha affermato il 2 giugno la presidente della Camera italiana,
Laura Boldrini, nel suo intervento all’inaugurazione della mostra <1946, l’anno
della svolta. Le donne al voto>”.
Laura Boldrini ha anche aggiunto: “Fino
a quando si dovrà faticare per declinare al femminile ruoli di vertice, ci sarà
strada da fare. Diritti, questi, che non sono frutto di una gentile concessione.
Sono nati dalla lotta, dalla tenacia e dalla perseveranza di tante donne che si
sono spese generosamente per dare alle future generazioni una vita migliore”.
Un lungo preambolo per ricordare
quanto determinato a San Marino il 15 maggio scorso con il Referendum sulla Preferenza
Unica. Una decisione presa a grande maggioranza, assolutamente da rispettare.
Il timore, però, che la preferenza
unica possa penalizzare la presenza femminile in Consiglio dei sessanta è purtroppo
reale!
Al più presto si dovrà normare la
Legge Elettorale adeguandola alla facoltà che il popolo si è concesso, cioè una
sola preferenza.
Il PSD ha da sempre avuto molta
attenzione ai temi legati alla parità di genere ed ha compiuto molte battaglie
per i diritti delle donne. L’ultima, in ordine di tempo, la legge contro le
dimissioni in bianco.
Il PSD sottolinea la necessità di
trovare soluzioni adeguate perché la preferenza unica non vada a penalizzare la
presenza delle donne in Consiglio, già una delle più basse fra i paesi europei.
Per questo motivo, riteniamo
importante aprire fin da ora un tavolo di approfondimento e confronto fra tutte
le forze politiche per evitare che ancora una volta vengano penalizzate le
donne.
L’Ufficio stampa 5
giugno 2016